domenica 26 marzo 2017

Ictus:Fattori di rischio,Causa e Prognosi.


L'ictus cerebrale è causato dell'improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule cerebrali dovuto dalla mancanza dell'ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue (ischemia) o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso (emorragia cerebrale).Solo nell'emorragia cerebrale c'è spesso mal di testa. I sintomi tipici sono la comparsa improvvisa di una mancanza di forza, o formicolio e mancanza di sensibilità ad un braccio e ad una gamba, ma anche ad uno solo di questi. Possibile poi che vi sia difficoltà nel parlare o difficoltà nel vedere da un lato. A volte questi sintomi compaiono solo per alcuni minuti, poi scompaiono completamente. Si parla in questi casi di attacchi ischemici transitori (TIA), che sono molto importanti, in quanto possono essere campanelli di allarme per un ICTUS vero e proprio. Devono essere considerati con la massima attenzione. Il paziente deve essere visto con urgenza dal medico. L’ictus è una grave emergenza medica, che richiede interventi tempestivi. Può causare danni cerebrali permanenti, disabilità croniche e perfino la morte. In caso di ictus sospetto chiamare immediatamente il 118. Non recarsi in ospedale con mezzi propri. Chiamare un’ambulanza in modo che il personale sanitario possa iniziare tempestivamente trattamenti salva-vita ancor prima di arrivare in ospedale. Ogni minuto è importante. Prognosi :L’ictus è una delle principali cause di morte. Molti fattori possono aumentare il rischio di svilupparlo e un intervento tempestivo può ridurre i danni cerebrali e riuscire a impedire disabilità croniche. Queste cure possono anche aiutare a evitare un secondo episodio. Causa Ictus ischemico e attacco ischemico transitorio Si verifica quando viene ostruita un’arteria che porta sangue ossigenato al cervello. I trombi (o coaguli di sangue) spesso causano ostruzioni che portano all’insorgenza di ictus ischemici. I due possibili tipi sono l’ictus trombotico e l’ictus embolico. Nel tipo trombotico si forma un coagulo di sangue (un trombo) in un’arteria che alimenta il cervello e il blocco avviene in quella stessa arteria. Nell’embolico un coagulo o altro materiale (come una placca o globuli di grasso) viaggiano nel circolo sanguigno fino a un’arteria del cervello (un coagulo o un pezzo di placca viaggianti nel circolo sanguigno vengono detti emboli). Queste condizioni si manifestano quando viene ostruita un’arteria che porta sangue ossigenato al cervello. Sono tante le situazioni che possono aumentare il rischio di questi eventi. La placca si può inoltre frammentare o rompere. Le piastrine (corpuscoli di origine cellulare presenti nel sangue) aderiscono al sito della lesione e possono addensarsi, formando così un trombo. Le formazioni trombotiche possono occludere parzialmente o completamente l’arteria. Le placche possono formarsi in qualunque arteria del corpo, comprese quelle di cuore, cervello e collo. Le due arterie principali del collo, una per lato, si chiamano carotidi. Le carotidi portano il sangue ossigenato al cervello, al viso, al cuoio capelluto e al collo. Quando le placche colpiscono le arterie, si parla di arteriopatia carotidea. Questa condizione causa gran parte degli ictus ischemici e dei TIA che avvengono nel mondo occidentale.Inoltre L’ictus emorragico può essere di due tipi: intracerebrale (sanguina o si rompe un vaso sanguigno all’interno del cervello.), subaracnoideo (anguina o si rompe un vaso sanguigno sulla sua superficie. In questo caso, il sanguinamento avviene tra i foglietti interno e medio delle membrane che avvolgono il cervello). In ambedue i tipi di ictus emorragico, il sangue fuoriuscito causa gonfiore e aumento della pressione all’interno del cranio. Gonfiore e pressione danneggiano le cellule e i tessuti del cervello. Fattori di rischio:  Alcuni di questi fattori possono essere trattati o controllati, come l’ipertensione arteriosa o il fumo. Su altri, come l’età o il sesso, è impossibile agire. I fattori di rischio principali sono: Pressione alta. È il fattore di rischio più importante. La pressione arteriosa viene definita alta quando supera stabilmente 140/90 mmHg (millimetri di mercurio, l’unità di misura della pressione). Nei soggetti diabetici o con malattie renali croniche, il limite è invece 130/80 mmHg. Diabete. È una condizione in cui la glicemia è elevata perché il corpo non produce abbastanza insulina o non la utilizza correttamente. Questo ormone aiuta a spostare il glucosio dal sangue alle cellule, dove viene usato come fonte di energia.La Cardiopatia coronarica, cardiomiopatia, insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale possono causare trombi, poi all’origine di ictus. Il fumo può danneggiare i vasi sanguigni e far salire la pressione arteriosa. Può anche ridurre la quantità di ossigeno che arriva ai tessuti. Anche l’esposizione al fumo passivo può danneggiare i vasi sanguigni.Sintomi:


 spesso si sviluppano velocemente, ma possono manifestarsi anche nell’arco di ore o perfino giorni.Può manifestarsi con:debolezza improvvisa, paralisi (movimenti impossibili) o intorpidimento di faccia, braccia o gambe, specie di un lato del corpo, confusione, difficoltà a parlare o a capire il linguaggio, disturbi della vista di uno o ambedue gli occhi, problemi respiratori, vertigini, problemi a camminare, perdita di equilibrio o coordinazione, cadute improvvise, perdita di coscienza, cefalea improvvisa e intensa. Nell’ictus, ogni minuto è importante.Dopo un ictus, possono insorgere complicanze come:Eventi trombotici e debolezza muscolare.Perdita del controllo vescicale. Il danno può colpire i muscoli usati per urinare. Può essere necessario un catetere vescicale.Cura e supporto della salute mentaleDopo un ictus, il soggetto può cambiare comportamento o carattere. Per esempio, l’umore può cambiare repentinamente. Questi cambiamenti possono spaventare, generare ansia e depressione. Il recupero può essere lento e frustrante. Partecipare a gruppi di supporto può favorire il recupero dopo un ictus. Può essere utile confrontarsi con altre persone in convalescenza. Farsi consigliare dal medico per l’adesione a uno di questi gruppi. Anche il sostegno dei famigliari e degli amici può essere di aiuto nell’alleviare paura e ansia. È importante che i propri cari conoscano il proprio stato e come essere di aiuto.

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