giovedì 12 giugno 2014

Vi racconto la mia storia: – Incinta di 8 mesi un medico mi disse “Si auguri che sua figlia nasca morta” – leggi

Ho deciso di raccontare la mia storia a distanza di 12 anni, anche se, ogni volta che ripercorro con la mente quel periodo soffro di nuovo perchè tutto viene a galla e si riaprono cicatrici che credevo ormai chiuse per sempre.. La triste storia è accaduta nel 2000/2001 in quel periodo avendo già un maschietto di 3 anni con mio marito pensammo di avere un altro bambino per non lasciarlo solo e soprattutto perchè dopo la prima magnifica gravidanza vissuta poco tempo prima avevo voglia di provare a viverne un’altra. Così decidemmo a giugno 2000 di pensarci sul serio e sembrerà strano ma è vero, a luglio ero già incinta, feci perfino una settimana prima del presunto arrivo delle mestruazioni il test di gravidanza acquistato in farmacia ma con esito negativo, non era la fine del mondo, avevo pensato dentro di me, ma la mia mente o forse il mio cuore mi dicevano che incinta lo ero davvero, non contenta così dopo qualche giorno mi recai in ospedale per fare le analisi in maniera più approfondita e dopo qualche giorno i miei presentimenti si rivelarono veritieri, ero incinta! Non racconto la gioia, chi ci è già passato lo sa, così iniziò la mia gravidanza, solo al secondo mese una forte infezione alle vie urinarie rese necessario l’uso di antibiotici sotto forma di iniezioni che dovetti fare per una quindicina di giorni, visto che era piuttosto forte, per me che preferivo soffrire di mal di denti, mal di stomaco, mal di testa, pur di non prendere farmaci perchè contraria (per paura che potessero danneggiare il feto) fare quella massicia terapia di antibiotici non fu per niente facile, ma il medico mi disse che era importantissimo sconfiggere quell’infezione perchè se trascurata avrebbe potuto creare problemi veramente seccanti al bambino. Tutto proseguì tranquillamente, al quinto mese feci un’ecografia privata (non contenta di quella fatta dall’ospedale in fretta e furia, presso il quale ero in cura) e dopo varie insistenze e posizioni sul lettino per far smuovere il bambino finalmente il dottore mi confermò che al 99% si trattava di una bambina, per me che avevo già un maschietto era una felicità immensa, quello che desideravo. Tutto continuò perfettamente fino ad un pomeriggio di Gennaio del 2001 (ero già al settimo mese) e mi recai in ospedale per un’altra ecografia di routine, quella per vedere in che posizione stava messa la piccola. Mi distesi come al solito sul lettino e il dottore iniziò la sua visita, questa ecografia, al contrario delle altre veloci e frettolose sembrava non finire mai, iniziai a preoccuparmi e fissavo gli occhi del dottore cercando di capire qualcosa, non facevo altro che chiedergli se c’era qualcosa che non andava ma non riuscivo a ricevere una risposta esaudiente, sembrava quasi infastidito dalle mie domande… Per farla breve dopo una mezz’oretta passata a fare domande, ansia, preoccupazione e una decina di foto stampate finalmente si alza, mi dice che ha finito e va a sedersi alla sua scrivania, io mi avvicino velocemente e vedo che prende un libro che per titolo aveva “malattie genetiche e malformazioni” o una cosa del genere, se prima ero un pò preoccupata in quel momento mi sentii ancora peggio, le mie domande continuavano imperterrite “Dottore che problema c’è?” “La bambina non sta bene” “E’ malata?” la sua unica risposta fu “Signora, non si può ancora affermare con certezza, c’è un piccolo problema al cervello ma penso che si risolverà prima della nascita, ci vediamo al nono mese per un’altra ecografia”. Questo quello che mi disse, ma nel referto dell’ecografia oltre la decina di foto stampate (tutte che ritraevano la testa della bambina) scrisse “Sindrome di Dandy Walker”, non capivo cosa fosse di cosa si trattasse, ma non ci voleva tanto per intuire che di sicuro era qualcosa di terribile. Tornando a casa mi buttai sul letto, iniziai a piangere e chiamai mio marito al lavoro, mi tranquillizzò dicendo che saremmo andati da quel medico privato per fare altri controlli più approfonditi. Mio marito intanto su internet (fortunatamente ancora a casa non l’avevamo) fece delle ricerche e riguardo alla malattia che aveva segnato il dottore l’unica cosa che mi seppe dire fu “Speriamo sia Down”. Così fu, dopo qualche giorno a fine Gennaio ci recammo dal medico privato che ci disse che un problemino c’era a livello del cervello ma che molto probabilmente si sarebbe risolto prima della nascita, ci prenotò la visita per il 14 Febbraio 2001. Quello fu (fino ad oggi) oltre il giorno in cui mi ha lasciato mia madre (ma quello ahimè è un evento naturale per quanto doloroso) il giorno più brutto della mia vita, mi recai dal medico dopo pranzo insieme a mio marito e mio figlio di 4 anni, solita ecografia, controllo con eco color doppler o come diavolo si chiama, il dottore così ci fa accomodare nel suo studio per emettere la sua “sentenza” “Fossi in voi mi augurerei che la bambina nascesse morta, c’è la presenza di liquido nel cervello, apoplasia del verme cerebellare e molto probabilmente la bambina nascerà con dei gravi problemi, potrebbe perfino essere sorda, cieca e muta, ma sarebbe la condizione migliore” vi dico solo, immaginatevi come stavo io, se in quel momento mi avessero pugnalata vi giuro avrei sentito meno dolore, volevo sprofondare, mio marito chiese perfino se potevo abortire, ma all’ottavo mese era ovvio che non si poteva. All’uscita dal medico ero distrutta fisicamente e moralmente, desideravo che un camion mi venisse addosso che si aprisse una buca sotto i miei piedi, ricordo solo che dissi a mio marito che stava per accompagnarmi a casa con il bambino di lasciarmi a casa dai miei perchè se mi avesse lasciata a casa da sola con nostro figlio non so cosa sarebbe potuto accadere.. Ricordo come fosse oggi il dolore e il pianto dei miei, mi odiavo in quel momento perchè li stavo facendo soffrire ma prima o poi la verità sarebbe venuta fuori e attraverso il mio viso si notava tutta la mia sofferenza.. Di quei giorni ricordo me stessa buttata sul letto a piangere e pregare, ogni mattina mi rivolgevo al Signore chiedendogli di non far nascere mia figlia se era condannata a soffrire, di fare di lei un angelo e di prenderlo con se, avrei sofferto sì, ma non guardando impotente, soffrire lei… Dopo il responso di quel medico privato tornammo all’ospedale che mi aveva in cura cercando risposte (passai li ricordo il mio compleanno 16 febbraio e il quarto compleanno di mio figlio il 21, festeggiato in 3 con una piccola torta e un misero sorriso da parte mia e di suo padre), in quei giorni il ginecologo dell’ospedale ci fece parlare con il neurologo che dopo aver guardato bene le ecografie ci disse che l’unica cosa da fare per salvare la bambina era di farla nascere i primi di Marzo (il periodo previsto era per fine Marzo/ primi di Aprile) per non peggiorare la situazione con un parto spontaneo che avrebbe compresso la testolina creando altri problemi, quindi facendola nascere con un parto cesareo, prima del tempo e operarla, inserendo un tubicino (drenaggio) nel cervello cercando di far uscir fuori quell’acqua che aveva dentro. Tornammo dal medico privato che ci confermò che la bambina doveva assolutamente nascere prima, e avrebbe preferito intervenire lui stesso… non sapevamo cosa fare e a chi rivolgerci pregavo chiedendo al Signore di darci un segno di farci trovare un pò di luce, uno spiraglio se solo ci fosse stata una possibilità che la bambina si salvasse e nascesse sana, così una mattina mio marito ebbe un’idea, mi disse di chiamare la pediatra di nostro figlio ( una bravissima dottoressa) mi disse, parla con lei, vedi se conosce qualcuno, a me non sembrava una buona idea, cos’altro poteva dirci lei? La vedevo come un’ennesima sofferenza, un’ennesimo viaggio della disperazione, un’altra sentenza di morte… parlando con lei invece mi sentii rassicurata, mi disse ” Signora, se qualcosa c’è da fare ( se davvero è da fare) che almeno la faccia una persona preparata, e mi diede il nominativo di un primario di un altro ospedale palermitano molto conosciuto. Il primo Marzo ci recammo da lui, ormai eravamo pronti a tutto, abbastanza rassegnati, dopo tutto quello che avevamo sentito niente poteva farci più male… invece il dottore ci stupì.. ci disse che erano nati parecchi bambini nelle stesse condizioni di nostra figlia e il 50% di loro non avevano presentato alcun problema, mentre il restante 50% aveva problemi di udito, di vista ecc. insomma lui pensava che la nostra bambina poteva nascere sana, i problemi sicuri che avrebbe avuto sarebbero stati, un ritardo nel muovere i primi passi e possibili convulsioni in presenza di febbre alta. Mi congedò dicendomi “Appena ha le doglie ci vediamo”… le doglie? Ma mia figlia non doveva nascere prima con parto cesareo??? Mi rispose che non c’era alcun bisogno.. Inutile dire che in confronto a quello che mi ero sentita dire fino a quel momento mi sembrava di sognare, pensai che le parole di quel medico in quel momento era come se fosse stato Dio stesso a dirmele, non so perchè ma sentivo che mi fidavo di lui…Tutti i parenti ovviamente pensavano che mi fidassi di lui solo perchè era stato il meno catastrofico, mi dicevano di non illudermi e che gli altri medici ( che poi facevano parte della maggioranza) dicevano tutto il contrario… perchè fidarsi proprio di quello che aveva detto lui? Io non lo so, ma sentivo che lui era la risposta alle mie preghiere, che lui era lo spiraglio di luce che il Signore mi aveva mandato… Fu in quel periodo quando le speranze sembravano riaccendersi che la mia vicina di casa, signora anziana molto devota alla Madonna, che mi suonò alla porta regalandomi una meravigliosa immagine della Madonna di Fatima, che conservo ancora gelosamente, e mi disse: “Tua figlia nascerà il giorno 25 di Marzo” io, ignorante, chiesi perchè proprio quel giorno e lei mi rispose che quel giorno si celebra l’Annunciazione alla Beata Vergine e visto che mia figlia era protetta dalla Madonna sarebbe nata proprio quel giorno.. Per concludere e non annoiarvi troppo, arrivo al giorno, il giorno della nascita, la mattina del 25 Marzo mi svegliai con dei piccoli dolori alla schiena (riconobbi subito i sintomi, visto che erano gli stessi che avevo avuto alla nascita del mio primo figlio) così quella domenica dopo pranzo ci recammo in ospedale come mi aveva detto il primario neonatologo dell’ospedale per partorire, mia figlia nacque il 25 Marzo 2001 alle 19.10 di sera, bella come il sole e rosa come un fiore.. Quando me la misero in braccia non vi dico la commozione, la guardavo stupita, lei aveva la linguetta di fuori e mi guardava con due occhioni grandi e belli.. quasi non ci credevo ma a prima vista sembrava sanissima… non volevo illudermi però e dentro di me, nonostante la gioia, cercavo di trattenere il mio entusiasmo.. Ricordo ancora i commenti degli infermieri quando tornai a casa perchè mi raccontarono che al momento del parto i parenti (mia madre, mia suocera, mio marito, mio padre) chiedevano se la bambina fosse sana, se aveva qualche malformazione, se stava bene, domande che li stupirono non poco, io risposi che non immaginavano quello che avevamo passato e cosa ci fosse dietro quelle domande… Il giorno dopo, il lunedì pomeriggio mia madre accompagnò la bambina nel reparto di Neonatologia per un’ecografia al cevello, io pregavo e piangevo nel mio lettino, mia madre, donna tanto sensibile (non so dove trovò la forza in quel momento per accompagnare la sua nipotina) l’accompagnava tremando.. le vidi tornare insieme dopo una mezz’oretta che per me fu un tempo infinito, con un sorriso sulle labbra ma con gli occhi pieni di lacrime, (piango ancora al pensiero, specialmente oggi che mia madre non c’è più) e mi disse mentre sorrideva, la bambina sta benissimo, non ha niente.. Raccontare l’emozione di quel momento è impossibile, piangevano anche le donne che stavano in camera con me, future mamme, suocere e nonne… Tutto andò per il meglio da quel momento in poi, anche se io giornalmente per tanto tempo guardavo crescere mia figlia cercando di notare ogni piccolo dettaglio, ogni volta che la tenevo in braccio, mentre l’allattavo cercavo di capire se mi vedeva, se mi sentiva, insomma se reagiva agli stimoli se davvero fosse una bambina sana, e soprattutto, le guardavo muovere la fontanella, perchè mi dicevano, era importante che quel liquido non aumentasse, o diminuiva o doveva rimanere uguale… Fino all’età di 6 mesi circa (fino a quando fu possibile effettuare l’ecografia al cervello prima che la fontanella sparisse) la bambina si sottopose alle visite nel reparto di neonatologia dell’ospedale ma tutto procedeva per il meglio anche se ogni volta per me era una tortura.. La mia bambina iniziò a camminare a 12 mesi e anche se ebbe la febbre alta non fu mai soggetta a convulsioni. Dopo un anno e mezzo dalla sua nascita io, invece, iniziai a soffrire di depressione, ansia e crisi di panico, dovetti prendere medicinali tipo Xanax e antidepressivi per più di un anno. Una brutta vicenda ma a lieto fine, non so se sia stata una grazia del Signore, un errore dei medici, non lo so, ma ho voluto raccontare la mia storia per dire alle donne che si trovano o (mai vi auguro) si troveranno in una situazione simile di consultare parecchi dottori e di non fermarvi alla prima diagnosi, ai medici (se mai qualcuno si troverà a leggere la mia storia) di ricordare che la loro prima di essere una professione è una missione e che davanti si trovano delle persone con un’anima e dei sentimenti, e ci sono modi e modi di dire ad una madre o futura madre che il suo bambino ha o avrà dei problemi… non uccidetele con le parole. Mia figlia oggi ha quasi 12 anni, è una bellissima bambina e frequenta la seconda media, non è bravissima a scuola ma è tanto furba ed è la gioia della mia vita (insieme a suo fratello che oggi ha 15 anni e spero non si ricordi nulla di quel periodo, ho paura pure a chiederglielo) ringrazio il Signore che me l’ha donata, anche se, 8 anni dopo, il 25 Marzo del 2009 si portava via mia madre per sempre, dopo 5 giorni di agonia… pregavo che non accadesse proprio quel giorno (mia madre stava già al terzo ictus) ma invece tragica fatalità o forse no, alle ore 18 del 25 Marzo 2009 mia madre si spegneva per sempre.. Il Signore otto anni prima mi aveva dato, otto anni dopo mi toglieva… la cosa che mi rattrista di più è che mia madre non potrà veder crescere la propria nipotina che tanto amava, ma spero che la guardi dal cielo e che l’accompagni per tutta la vita.. Grazie a chi ha letto per intero la mia storia, spero non si sia annoiato/a, io ho semplicemente voluto rendere pubblico qualcosa che mi è successo tempo fa e che mi ha segnata profondamente…

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